.La sezione medievale

 

 

 

Alla Sezione Medievale si accede - tornando verso l’ingresso del Museo - dalla Sala delle Tombe Ipogeiche (VII). L’esposizione, notevolmente ampliata rispetto al precedente allestimento, si articola in 3 sale e comprende sia i materiali provenienti da contesti noti da molti decenni sia quelli provenienti da nuovi scavi.

L’allestimento è articolato in tre parti: l’Età Altomedievale, esaminata dal punto di vista delle città (ad iniziare da Turris Libisonis con la Basilica di S. Gavino), del territorio rurale (con gli esempi di S.Filitica - Sorso, S. Imbenia - Alghero e Fiumesanto - Sassari) e degli usi e costumi; l’età Bassomedievale, fino all’età Moderna, illustrata attraverso le città - come Sassari con il suo Duomo - l’ambiente rurale, come a Geridu - Sorso e gli insediamenti monastici come a S.Maria di Cea - Banari; i traffici, i commerci, le importazioni costituiscono i temi principali della terza parte. 

 

Sala XIII: l’Alto Medioevo

Nelle vetrine 61-62 sono presentati reperti da contesti rurali o urbani da Porto Torres, Tharros, Cornus, Oliena, Alghero e Sorso; spiccano in particolare una piccola ampolla con effige di San Mena da Tharros (del IV-VII secolo), lo specchietto di bronzo circolare in una teca di sughero con coperchio scorrevole decorata con un filo d'argento (da Corpus) e una bolla plumbea  del Papa Nicolò I (858-867) dal villaggio di Santa Filitica di Sorso. Nella vetrina 63 sono esposti prevalentemente reperti metallici (soprattutto monili) da sepolture femminili di varie località e da vecchie collezioni private (Spano e Dessì); si distinguono in particolare gli orecchini aurei o d’argento di differenti fogge (“a pelta” da S. Maria di Mesumundu-Siligo; “a cestello” da Sassari ed a “globo mammellato” da Uri), gli anelli digitali, le fibbie ed i bracciali.

Accanto alla vetrina 63 è esposto un sarcofago in piombo da Tissi (corredo nella vetrina 63).

La successiva vetrina 64  presenta soprattutto reperti metallici da sepolture maschili anche questi di varia provenienza; sono esposti in particolare armi in ferro ed elementi di bardatura, affibbiagli in bronzo ed anelli digitali aurei o bronzei, vasellame ceramico e bronzeo come la brocca ispano-visigota da Porto Torres e l’elegante brocchetta copta da S. Pietro di Sorres-Borutta, databile al VII secolo.

Fuori vetrina risaltano il plastico della Basilica di San Gavino di Porto Torres, il grande calco dell’epigrafe in caratteri greci (il cui originale è esposto nella citata Basilica) ed alcuni capitelli da Sassari e Corpus.

 

Sala XIV: IL Medioevo e l’Età Moderna

La vetrina 65 accoglie, per la prima volta, una scelta di reperti dagli scavi recenti presso il Duomo di Sassari: sono presentate in particolare ceramiche da cucina e da mensa, maioliche “arcaiche” e spagnole del XIV secolo, altre maioliche liguri, laziali e toscane, ceramiche ingubbiate e invetriate locali e d’importazione (fine XVI sec.) Nella successiva vetrina 66 sono presentati reperti da scavi urbani di Sassari (tra questi spiccano la forchetta in osso e le piastrelle maiolicate), tipari per sigilli, mortai ed una pinta da vecchie collezioni; dall’altro lato la vetrina contiene reperti dai recenti scavi del villaggio di Geridu di Sorso.

Fuori vetrina sono esposti frammenti epigrafici ed architettonici (cornici e finestre) dal centro storico medievale di Sassari rappresentato nel plastico insieme a tratti delle mura riprodotte di fronte al primo.

La vetrina 67 è interamente occupata dalle ceramiche rappresentative dei contesti del villaggio di Geridu-Sorso, in particolare maioliche pisane e savonesi del XIII-XVI secolo; accanto è posto un efficace plastico ricostruttivo di una tipica abitazione del medesimo villaggio attorno al quale sono presentati reperti metallici rinvenuti nello scavo della stessa casa. Segue la vetrina 68 nella quale sono presentati reperti dal sito monastico di Santa Maria di Cea-Seve di Banari, dal Convento delle Isabelline di Alghero e dal Castello di Urvei-Ozieri; nella stessa vetrina risaltano inoltre vari tipari per sigilli dei secoli XIV-XVIII (dalle collezioni Spano e Dessì) ed una bolla plumbea con sigillo del Giudice Gonario Re di Torres (1130-1147) da Tergu.

Accanto - fuori vetrina - sono esposti due frammenti epigrafici con iscrizione gotica dalla Basilica di S. Maria di Tergu e dal castello di Monteforte nella Nurra.

Nella vetrina 69 si ritorna al "tema" dell’abbigliamento e degli ornamenti; vengono esposti elementi del vestiario e gioielli da una necropoli del XIV-XVII secolo di Posada (NU) e  sepolture di numerose località della Sardegna centro-settentrionale: bottoni, fibbie, anelli, rosari e medaglie devozionali.

 

Sala XV: I traffici

Nelle vetrine 70 e 71 è esposta un’ampia selezione delle tipologie ceramiche circolanti nella Sardegna settentrionale tra il XII e il XX secolo; sono rappresentati contesti subacquei e terrestri soprattutto dell’Algherese e della Gallura tra i quali spiccano: per i secoli XIII-XIV i contenitori di area islamica dal relitto di Cala Galera-Alghero, la graffita tirrenica, la maiolica arcaica e i prodotti spagnoli; le ceramiche catalane a lustro metallico, le maioliche ligure, toscane e laziali insieme ad alcuni manufatti locali per i secoli XV-XVII; le fasi successive, dal tardo XVII secolo, sono rappresentate da terraglie liguri ed inglesi accanto a maioliche toscane e prodotti locali.

Accanto alle vetrine 70-71 è collocato un notevole esemplare di giara islamica del XIII secolo con una ricca decorazione pseudoepigrafica stampigliata (dal relitto di Cala dell’Olandese-Alghero).

L’esposizione medievale e moderna termina con le vetrine 72-73-74 (teche lungo il corridoio d’uscita) con armi bianche e da fuoco, due spade ed un cannoncino, da rinvenimenti subacquei rispettivamente presso Stintino, Orosei e Sorso.